Due metri sopra al cielo. Sara e il record mondiale che fermò il telegiornale 

La prima donna al mondo ad abbattere il muro dei due metri è stata un’italiana: Sara Simeoni. La storia dello sport la racconta come la più grande atleta italiana di tutti i tempi, come lei nessuna per quantità e qualità di successi. La sua biografia per la Collana Italiane è firmata da Sarina Biraghi. «La grandezza di Sara Simeoni certamente sta nei record raggiunti, nelle medaglie conquistate, nelle gare vinte, ma anche nella lealtà totale allo spirito dello sport, nella coerenza con questo spirito, nell’etica che questo spirito impone e nella capacità di accettare il limite sia quando si tratta di superarlo sia quando si tratta di subirlo». Nata a Rivoli Veronese nell’aprile del 1953, cominciò ben presto a frequentare le pedane di atletica adottando il neonato stile Fosbury. Fu seguita dapprima dal tecnico Bragagnolo, quindi da Erminio Azzaro, anche lui saltatore in alto, che divenne prima suo allenatore e poi marito.

Sarina Biraghi, Sara Simeoni, Collana Italiane, diretta da Nadia Verdile, Lucca, Pacini Fazzi Editore, 2017

«Chi c’era e l’ha vista saltare, tenace e leggera, non può che condividere le parole del grande giornalista Gianni Brera che scrisse nel suo articolo intitolato Una stella cometa nel cielo: “Nella nostra campionessa ha intenerito e commosso la femminile grazia del suo volto illuminato dal sorriso”, ammettendo che lui stesso, a quella vista, rimase con il “cuore ingroppito”». A Sarina Biraghi che ne ha narrato la storia, Sara ha raccontato: «Quando ero un’adolescente nessuno mi ha detto che potevo diventare un’atleta da record. La prima volta che ho saltato è andata bene e allora ho continuato a saltare anziché correre o altro. Peraltro mi piaceva e soprattutto non volevo deludere la mia famiglia che fin dall’inizio ha sostenuto il mio percorso. Mi ha aiutato tantissimo, non mi hanno mai ostacolata, venivano tutti a vedermi alle gare, era sempre una festa». Semplice, immediata, modesta, Sara Simeoni è stata campionessa di lealtà e di empatia prima che di salto in alto. Nel suo curriculum vanta una medaglia d’oro ai Giochi olimpici di Mosca 1980 e anche due medaglie d’argento ai giochi olimpici (Montreal 1976 e Los Angeles 1984), un oro e due bronzi agli europei, quattro ori agli europei al coperto, due vittorie alle Universiadi e ai Giochi del Mediterraneo e ventiquattro titoli italiani; ha indossato la maglia azzurra per settantadue volte. È stata alfiera azzurra durante la cerimonia d’apertura delle olimpiadi di Los Angeles, e il 26 febbraio 2006 è stata portatrice della bandiera olimpica nel corso della Cerimonia di chiusura della XX Olimpiade invernale di Torino.

«Con quel balzo contro la forza di gravità Sara Simeoni si confermava primatista mondiale e portava a casa l’oro europeo che la rese definitivamente famosa. La venticinquenne veronese aveva toccato il cuore degli italiani con i suoi riccioli corti, la sua simpatia, la sua umiltà. Erano le ore 20, ora del tg. Il telecronista Rai era Paolo Rosi che non parlò con i funzionari di turno ma direttamente con il suo direttore, Andrea Barbato, professionista di vaglia, che decise che il collegamento da Praga andasse avanti fino alle 20,25, quando il salto di Sara sul tetto del mondo chiuse la gara. Mai nella storia precedente un telegiornale era stato rinviato di oltre 20 minuti ma quella gara sportiva regalò agli spettatori una gioia immensa, alla seconda rete televisiva nazionale il primato di ascolti». Ma Sara era tranquilla la notte prima dei grandi appuntamenti. «Io sono sempre stata tranquilla, non ho passato mai notti insonni, forse mi svegliavo un po’ prima del solito, ma mai avuto incubi. A volte ho tardato a prendere sonno, ma mi mettevo a letto e cercavo di rilassarmi pensando a casa…». Il record mondiale a 25 anni con 2,01. «In sette anni Sara ha “scalato” 23 cm, conquistando una vetta rimasta inviolata per 29 anni. La De Martino l’ha superata fissando il limite a 2,03 nel 2007. Sono passati tredici anni ma l’asticella è ancora “ferma” lì…».
Commendatrice Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 1980, Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana nel 1986, Collare d’oro al merito sportivo nel 2015. «Sara Simeoni è l’Italiana che ha cambiato lo sport femminile quando le attività sportive fatte dalle donne non erano percepite neanche come vero sport. Lei e le atlete della sua generazione sono state quelle che hanno fatto capire a federazioni e sponsor il valore umano, sportivo e mediatico delle discipline sportive “rosa”. Una “prima donna” che per rimanere al vertice della sua disciplina e per tanti anni, ha fatto cose di cui gli uomini non sono stati capaci. A sentire il collega e maestro Augusto Frasca “è stata IL più grande atleta italiano”. Io preferisco dire che Sara Simeoni, l’airone veronese, è stata ed è una grande Donna, entrata con un salto nella storia d’Italia e del mondo».

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Articolo di Nadia Verdile

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Nadia Verdile è nata a Napoli, vive a Caserta, le sue origini sono molisane. Scrittrice e giornalista, collabora con il quotidiano «Il Mattino». Ha diciannove libri all’attivo, molti suoi saggi sono stati pubblicati in riviste nazionali  ed  internazionali. Relatrice in convegni e seminari di studio, come storica, da anni, dedica le sue ricerche alla riscrittura della Storia delle Donne. È direttrice della Collana editoriale “Italiane” di Pacini Fazzi Editore.

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