La cucina vegana. Pesto di cavolo nero, noci e semi

Non esiste solo il pesto genovese! Nonostante la mia origine ligure, mi arrendo volentieri alla possibilità di preparare gustosissimi “pesti” con ingredienti diversi, e con risultati squisiti, oltre che molto variati.
In questo momento dell’anno poi, in cui il cavolo nero (e tutta la famiglia delle brassicacee) sta per sparire e lasciare il posto alle verdure della primavera, consumarne un po’ di più, anche in versioni diverse, può solo far bene.

Il pesto di cavolo nero non è solo ottimo per condire la pasta, ma anche da spalmare sulle bruschette

Questi sono gli ingredienti per 4 – 5 persone

  • Una decina di foglie di cavolo nero
  • 5 – 6 noci
  • 1 cucchiaio di semi di girasole o di zucca
  • 1 piccolo spicchio d’aglio, facoltativo
  • 50 grammi di ricotta vegana (preparata con latte vegetale), facoltativa
  • 3 – 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
  • Sale

Tempo di preparazione: 20 minuti

Tempo di cottura: pochi minuti

Lavate bene le foglie di cavolo nero ed eliminate le coste centrali, se vi sembrano troppo dure.

Mettetele in un tegame con poca acqua e fatele appassire a fuoco dolce, unendo un bel pizzico di sale.

Scolate il cavolo nero, raffreddatelo sotto l’acqua fredda e strizzatelo bene.

Mettete nel frullatore i gherigli di noce con i semi e lo spicchio d’aglio, se vi piace, e frullate tutto molto finemente.

Unite le foglie di cavolo nero, la ricotta, due o tre cucchiai d’olio, e frullate fino a ottenere una crema. Regolate di sale.

Il pesto di cavolo nero è pronto, per condire una pasta (meglio corta) o per un appetitoso spuntino.

Nota

La ricotta serve, in questo piatto, anche per rendere il pesto più cremoso, ma potete ometterla e aumentare leggermente la quantità di olio.

Come si conserva

Il pesto di cavolo nero si conserva per due o tre giorni in frigorifero, chiuso in una scatola ermetica

Proprietà nutrizionali del cavolo nero

Il cavolo nero ha eccellenti qualità antiossidanti e antinfiammatorie, è fonte di vitamine A, C, E e del gruppo B, e di minerali quali il calcio e il ferro.

***

Articolo di Paola Bortolani

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Ex dirigente commerciale, poi libera professionista contabile e amministrativa, ha svolto attività di volontariato culturale. Ha lavorato  in una agenzia di comunicazione, occupandosi di aziende del settore food & beverage. Appassionata di cucina sostenibile, ha scritto articoli e svolto ricerche per testi diversi. Nel 2013 ha aperto il blog Primononsprecare.com, e ha pubblicato l’e-book Il gusto di non sprecare (Indies g&a).

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