Quattordici anni. Tanti ne sono serviti affinché il governo guatemalteco rompesse con l’odiosa tradizione dell’impunità del potere e riconoscesse il proprio ruolo nell’uccisione di Myrna Mack, antropologa e ricercatrice, pugnalata perché, nonostante le intimidazioni, decise lo stesso di interessarsi alle comunità indigene che, durante la guerra civile, erano state sradicate e perseguitate.
L’11 settembre 1990, a soli 40 anni, Mack venne raggiunta da uno squadrone della morte e ammazzata con ventisette coltellate.
Il 25 novembre del 2003, la Corte interamericana dei Diritti Umani, grazie all’impegno e al lavoro della madre e della sorella di Mack, stabilì, senza ombra di dubbio, che fu il Governo il mandante dell’omicidio.
Il 22 aprile 2004, a Città del Guatemala, nella Plaza de la Paz del Palazzo Nazionale della Cultura, ebbe luogo l’atto pubblico di «riconoscimento della responsabilità internazionale dello Stato nell’esecuzione extragiudiziale e diniego di giustizia all’antropologa Myrna Mack Chang».
Nel racconto di aprile, di ogni aprile, non si può prescindere dal ricordare la vicenda e il coraggio di Myrna Mack, di sua madre e di sua sorella, così da dare loro almeno la giustizia della memoria.
Giustizia e memoria che in questo mese, come in tutti i mesi, del resto, hanno caratterizzato l’operato della nostra associazione.
L’aprile di Tf inizia il giorno 1, con l’intitolazione, nel comune di Ponte Buggianese, in provincia di Pistoia, di una via a Leda Banditori, partigiana della formazione “Silvano Fedi”. Per noi di Toponomastica femminile c’era Laura Candiani.
Il giorno 11, e fino al 21, presso la biblioteca di Lodi, è stato possibile visitare la nostra mostra Le nobel per la Pace, allestita all’interno della rassegna culturale Lodi di Pace-dal 1454.
Il 13 aprile, Paola Malacarne insieme a Simonetta Frangilli, ha presentato la mostra Le Nobel e la missione di Tf a Collesalvetti, in provincia di Livorno.
Sabato 15, Danila Baldo è intervenuta, presso il Campo sportivo Nuova Lodi, alla partita evento fra la squadra dell’Alessandria calcio e il Partizan Bonola di Milano, con calciatrici di Lodi, per ricordare “La partita mai giocata”, l’evento sportivo che venne cancellato dal regime fascista nel 1933, novant’anni fa. Evento svolto nell’ambito delle tante iniziative lodigiane dedicate alla figure di Giovanna Boccalini e delle sue sorelle, che fondarono la prima squadra di calcio femminile in Italia.
Sempre giovedì 13 si è tenuto il consueto salotto di regionale di Toponomastica femminile, dedicato, questa volta, in Friuli, al tema “Donne e montagna”. L’incontro, visibile sul canale Youtube dell’associazione al link https://www.youtube.com/watch?v=-xT7JytmIbE, è stato moderato da Bruna Proclemer.
Lunedì 17 aprile ancora Paola Malacarne ha presenziato a Spedaletto, in qualità di presidente della Commissione pari opportunità del Comune di San Casciano Val di Pesa e di rappresentante della nostra associazione, alla piantumazione di un albero da frutto, come da idea di Tf, per ricordare le donne vittime di violenza.
E sempre Paola Malacarne, in occasione della dodicesima edizione dell’Happy Hours della tecnica e della scienza all’ITI Marconi di Pontedera, venerdì 21 alle ore 9, ha presentato il progetto Toponomastica femminile in corso di realizzazione in tre Istituti Superiori della cittadina. Sono seguite l’intitolazione degli spazi interni della scuola a figure femminili con posa delle targhe commemorative e comunicazione dei quattro nomi scelti, tra quelli proposti dalle classi, da portare in commissione toponomastica comunale.
Nella medesima giornata, a Capo di Orlando, in provincia di Messina, presso la biblioteca, è stato presentato il libro La Resistenza delle donne di Benedetta Tobagi.
Il giorno successivo, a Lodi, Danila Baldo ha partecipato e parlato a nome di Tf all’incontro Donne di parola, organizzato dal club locale Soroptimist International.
Sempre il 22 Tf ha partecipato a Lodi, con Fiab Lodi Ciclodi, a In bicicletta nei luoghi di Giovanna Boccalini. Per Tf, insieme a tante altre associate, ha parlato la storica lodigiana Alice Vergnaghi.
Il 25 aprile, a Capua, alla presenza di Lidia Luberto, nei locali della biblioteca “Francesco Garofano Venosta” si è tenuta la presentazione dell’archivio digitale.
Giovedì 27, presso l’aula magna del Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Roma Tre, si è tenuta la premiazione del concorso Sulle vie della parità, alla presenza di insegnanti e studenti. A questo, nel pomeriggio, è seguita l’assemblea dell’associazione.
Venerdì 28 aprile, presso la biblioteca comunale “Stelio Maria Martini”, a Caivano, in provincia di Napoli, si è tenuto l’incontro Le donne nella Resistenza: per noi è intervenuta Nadia Verdile.
Il nostro aprile si chiude qui.
Il questo stesso mese il giorno 27 dell’anno 1837, il Partito Conservatore che governava il Nicaragua riconobbe alle donne il diritto di abortire se la loro vita fosse stata in pericolo.
Centosettant’anni dopo, nel 2007, sempre in Nicaragua, i legislatori sandinisti proibirono l’aborto «in qualsiasi circostanza». Ancora oggi è così.
Se fossero gli uomini a rimanere incinti, l’interruzione di gravidanza sarebbe considerata diritto inalienabile.
«Alle giovani dico sempre di non abbassare la guardia, non si sa mai».
Al prossimo mese.
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Articolo di Sara Balzerano

Laureata in Scienze Umanistiche e laureata in Filologia Moderna, ha collaborato con articoli, racconti e recensioni a diverse pagine web. Ama i romanzi d’amore e i grandi cantautori italiani, la poesia, i gatti e la pizza. Il suo obiettivo principale è avere, sempre, la forza di continuare a chiedere Shomèr ma mi llailah (“sentinella, quanto [resta] della notte”)? Perché crede nei dubbi più che nelle certezze; perché domandare significa — in fondo — non fermarsi mai. Studia per sfida, legge per sopravvivenza, scrive per essere felice.