Con la prefazione del magistrato Fernando Asaro e l’introduzione di Simona Dalla Chiesa, la giornalista e scrittrice Maristella Panepinto racconta ai più piccoli la storia del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, nel libro illustrato Carlo Alberto Dalla Chiesa. Il papà dei Carabinieri, casa editrice Navarra.
«Gli ideali sono importanti. Un ideale è quando un tuo sogno diventa così grande che gli altri lo sognano con te… senza libertà un uomo è finito. Immagina i tuoi pensieri come tante pianticelle. Devi dare da bere loro ogni giorno perché crescano e si moltiplichino. Se qualcuno però ti impedisce di fantasticare su quello che vuoi, quelle pianticelle si seccheranno e presto moriranno…».
Così, con tanta delicatezza, l’autrice scrive la storia del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, dalla sua nascita a Saluzzo alla sua tragica scomparsa quando fu ucciso a Palermo dalla mafia insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e al poliziotto di scorta Domenico Russo.
La voce di un padre che racconta al piccolo Emanuele eventi di non facile comprensione che nella narrazione diventano semplici e limpidi per gli occhi di un bambino. Maristella Panepinto, in questo dialogo, riesce a catturare l’attenzione dei più piccoli, a far comprendere, con esempi attuali, le dinamiche del bene e del male, della vita e della morte.
Simona Dalla Chiesa, nell’introduzione, scrive che un giornalista molto famoso, aveva chiesto a suo padre come avrebbe raccontato la sua vita ai suoi nipotini. A quella domanda sul volto di Carlo Alberto Dalla Chiesa scese come un’ombra e rispose che ai bambini dovevano essere raccontate le favole e nella sua vita non c’era stato posto per le favole. Gli occhi tristi del Generale avevano forse intuito che la sua non poteva essere una favola, perché le favole hanno sempre un lieto fine, ed era meglio tacere. Il papà dei Carabinieri riesce, invece, in questa ardua impresa, trasformando la sua vita in una sorta di favola da poter raccontare ai più piccini. C’è dentro tutto l’amore per la sua famiglia ma anche per la famiglia dell’Arma dei Carabinieri, la dedizione totale allo Stato, la lotta contro la criminalità, l’impegno, la dedizione, l’onestà, il coraggio. Un Generale intelligente, integerrimo, generoso ma anche un nonno premuroso e affettuoso.
Al piccolo Emanuele così viene spiegata la Mafia: «… la mafia… è una delle cose più brutte che ci siano sulla faccia della terra: perché toglie la libertà e semina sangue; è quando la prepotenza vince sull’intelligenza; è come quando va via d’improvviso la luce e non troviamo una candela a portata di mano».
E spiega anche cosa succede quando scoppia una guerra raccontando la scelta del Generale: «… era il 1943. Tanti anni fa e Carlo Alberto si schierò con la Resistenza… il loro motto era quello di liberare l’Italia da quei soldati che tenevano occupato il nostro Paese. Si chiamavano nazisti ed erano tedeschi. Insieme con altri militari italiani, che si chiamavano fascisti, avevano tolto la cosa più preziosa che hanno gli uomini: la Libertà… non si poteva scrivere, parlare, viaggiare… quei militari avevano paura del diverso. Non capivano che la diversità è una risorsa e che la libertà è ricchezza. È come se i tuoi amici fossero tutti uguali a te… pensa che noia stare solo con chi la pensa come noi. Senza confronto non si migliora…».
Nel libro vengono ricordate tante vittime di mafia, dai sindacalisti Placido Rizzotto e Pio La Torre al giornalista Mauro De Mauro, dal giudice Pietro Scaglione, al poliziotto Boris Giuliano. Un esercito di Buoni contro un esercito di Cattivi. Cattivi che, a volte, «convincono i poveri e i disperati a seguirli». Con parole semplici l’autrice spiega quelle stragi senza scendere mai nell’orrore dei dettagli che noi adulti conosciamo ma riuscendo invece, con maestria, a tracciare una strada sicura, un percorso luminoso sempre da seguire. Un percorso che si nutre degli ideali morali e civili cui una società deve sempre ispirarsi. Un percorso di crescita con modelli di riferimento precisi e puntuali come la vita e l’agire del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa e di altri uomini Buoni che hanno lottato contro i Cattivi.
Il libro non nasconde la violenza del Male e la morte di tanti di loro, ma quella morte viene raccontata come un volo in cielo verso un arcobaleno. Come se quei mille colori addolcissero la tristezza di essere andati via dalla Terra e dagli affetti più cari. Così, nella quarta di copertina, scrive Simona Dalla Chiesa: «Anche i bambini che papà tanto amava, ora potranno leggere e parlare di lui. Anche i bambini conosceranno la storia del “Papà dei Carabinieri” e capiranno quanto sia importante credere fino in fondo a certi valori. So che dalle stelle lui sorriderà…».

Maristella Panepinto
Carlo Alberto Dalla Chiesa
Navarra, Palermo, 2023
pp. 58
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Articolo di Ester Rizzo

Giornalista, laureata in Giurisprudenza, è docente al CUSCA (Centro Universitario Socio Culturale Adulti) nel corso di Letteratura al femminile. Collabora con varie testate on line, tra cui Malgradotutto e Dol’s. Ha curato il volume Le Mille: i primati delle donne ed è autrice di Camicette bianche. Oltre l’otto marzo, Le Ricamatrici, Donne disobbedienti e Il labirinto delle perdute.