Questa è la storia di un come. Non di un “perché” o di un “che cosa”. Qui, in queste righe, è il “come” che muove
Questa è la storia di un come. Non di un “perché” o di un “che cosa”. Qui, in queste righe, è il “come” che muove
Era una finestrella, sbarrata da una tavola di legnol’unica presa d’aria della cella. La cella è a Zagabria, sottoterra, una tana di talpa, una trincea
C’era una volta. Questa storia sarebbe potuta iniziare così. C’era una volta una principessa, un re lontano, un regno esteso e molto potente. C’era una
Sono qui, al porto, a guardare lontano. L’aldilà dell’orizzonte è un mondo altro, una storia altra, aliena.Ci hanno detto che ci aspetta una nuova vita,
Ponti, muri, porti. Attraversare, innalzare, chiudere e aprire.C’è stato un uomo che è andato al di là di tutto questo, al di là dei confini,
Un palcoscenico vuoto, silenzioso. Assi buie, polverose e scheggiate che raccontano storie di mille anni passati e di altrettanti anni futuri. Un sipario a stento