Il giorno 3 novembre dell’anno 1793, Olympe de Gouges viene portata alla ghigliottina. Tra le sue colpe anche quella di aver scritto la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina. Mentre è condotta al patibolo sembra abbia dichiarato «Come la donna ha il diritto di salire sul patibolo, deve avere altresì il diritto di salire alle più alte cariche».
Non è quindi un caso che Olympe de Gouges sia una delle figure che noi di Toponomastica femminile più ricordiamo e celebriamo.
Iniziando, invece, il racconto di questo nostro novembre, il mese per Tf si apre il giorno 6, quando Giovanna Gado, referente Tf, ha consegnato le targhe di Comune amico ai tre comuni di Caltignaga, Briona e Fara Novarese per aver ospitato la mostra sulle Madri Costituenti.
La stessa mostra è stata poi inaugurata il giorno 11 a Tortona, presso la biblioteca civica Tommaso De Ocheda, alla presenza, per Tf, di Loretta Junck, e il giorno 14, nel comune di Minturno, presso il liceo scientifico “Leon Battista Alberti”, dove è rimasta esposta fino al 18.
Giovedì 17 si è svolta la sessantesima replica dello spettacolo Le Ribelli contro la mafia, questa volta a Bettolino di Mediglia, in provincia di Milano. Lo spettacolo, intenso e commovente, che con sguardo di genere racconta le vite di donne che si sono opposte alla violenza delle mafie, è un reading portato in scena dalle donne della Banca del tempo di Melegnano e da alcune associate di Toponomastica femminile.
Lunedì 21 novembre ha visto lo svolgersi del primo evento pubblico del progetto Note a margine, vincitore del bando COOLtura e Sport del Municipio VIII di Roma.
Il giorno 23 in occasione della vicina Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, si è tenuto a Lodi, presso il cinema Fanfulla, la proiezione per le scuole del docufilm “Corpo a Corpo” sull’atleta paralimpica Veronica Yoko Plebani, un lavoro prezioso che ha presentato un modello femminile fortemente positivo che scardina tutti gli stereotipi. Il giorno 25 novembre la medesima proiezione è stata aperta alla cittadinanza.
Giovedì 24, presso il Comune di Casaletto Lodigiano, si è svolta la presentazione del progetto Contro ogni violenza, per la parità con l’esposizione della mostra “Donne premio Nobel per la Pace” e la distribuzione di Calendaria 2023. Ha presenziato la nostra vicepresidente Danila Baldo.
Ovviamente, le ricorrenze che ci hanno interessate per via della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, celebrata il 25 novembre, sono state molteplici. Nella biblioteca Archimede di Settimo Torinese, alla presenza di Loretta Junk, c’è stata l’inaugurazione della mostra Le Madri della Repubblica. A Capaci, si è svolto l’incontro Cure, Capaci di supporto, un evento per affrontare il problema della violenza di genere cercando, con il dibattito costruttivo, modalità, metodi, suggerimenti e “cure” per arginarla. A Licata, ha avuto luogo una manifestazione contro il femminicidio e la violenza sulle donne alla quale Toponomastica femminile ha preso parte, nella figura di Ester Rizzo, con un presidio antiviolenza. A Melegnano, le scuole secondarie di secondo grado, in collaborazione con la Banca del tempo di Melegnano e Tf, hanno realizzato un evento itinerante a più voci, che ha visto la partecipazione di studenti e docenti, per sensibilizzare la cittadinanza sul tema dei vari tipi di violenza maschile contro le donne. Ad Asti c’è stata la cerimonia di intitolazione dei portici di Piazza San Secondo alle Madri della Repubblica, alla presenza della nostra referente Giovanna Cristina Gado. A Mottola, in provincia di Taranto, c’è stata la piantumazione di un piccolo mandorlo come simbolo di speranza: che possa, dal dolore, germogliare la fecondità di una nuova vita. A Roma, presso il museo Andersen, in occasione dell’evento Noi per Voi, dopo la performance Per le donne iraniane e prima del seminario Donne straniere tra tradizione e innovazione, curato da Milena Gammaitoni e presentato da Sara Rossetti Corirossi, è stato proiettato il video di Tf Senso di marcia.
Ancora per la celebrazione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza maschile contro le donne, giovedì 26 a Pescia, in provincia di Pistoia, in occasione della nuova edizione di Terza liceo 1939, romanzo di Marcella Olschki, si è tenuto un evento in memoria della stessa autrice, studente durante le leggi razziali
E ancora, il 29 novembre — col patrocinio del Comitato provinciale Anpi — il Comune di Labico delle sezioni Anpi di Colleferro, Labico, Zagarolo, Palestrina e Genazzano insieme a Toponomastica femminile, nella figura di Sara Marsico, hanno parlato di intitolazione delle vie alle donne del territorio che hanno dato il loro contributo nelle comunità e che meritano di uscire dall’invisibilità. In particolar modo, si è illustrato il progetto di Tf Stradaria.
Nella stessa giornata, a Codogno, presso l’Istituto Comprensivo della Scuola Secondaria Ognissanti, c’è stata l’inaugurazione della mostra Donne da Nobel. Le scrittrici che hanno fatto la storia.
Ultimo ma non ultimo, questo è stato anche il mese in cui si è svolto l’incontro annuale di Toponomastica femminile, quest’anno organizzato nella bellissima cornice patavina dal 18 al 21. Una tre giorni intensa e bellissima, di altissimo livello, con decine di interventi che hanno dimostrato ancora una volta l’incredibile squadra che stia dietro l’associazione.
Il novembre di Tf si conclude così.
Novembre, però, è anche il mese dove i muri cadono. E allora il commiato questa volta è affidato a Edoardo Galeano e al suo I figli dei giorni:
«Un giorno come oggi, nel 1989, morì il muro di Berlino. Ma altri muri sono nati perché gli invasi non invadessero gli invasori, perché gli africani non recuperino i salari che i loro schiavi non hanno mai riscosso, perché i palestinesi non tornino nella patria che gli hanno rubato, perché i sahrawi non entrino nelle loro terre usurpate, perché i messicani non calpestino l’immenso territorio che gli hanno mangiato».
Noi di Toponomastica femminile, e non solo per definizione, amiamo le strade che conducono e accompagnano. I muri, no. Quelli li vogliamo veder ridotti in macerie.
Al prossimo mese.
***
Articolo di Sara Balzerano

Laureata in Scienze Umanistiche e laureata in Filologia Moderna, ha collaborato con articoli, racconti e recensioni a diverse pagine web. Ama i romanzi d’amore e i grandi cantautori italiani, la poesia, i gatti e la pizza. Il suo obiettivo principale è quello di continuare a chiedere Shomèr ma mi llailah (“sentinella, quanto [resta] della notte”)? Perché domandare e avere dubbi significa non fermarsi mai. Studia per sfida, legge per sopravvivenza, scrive per essere felice.