Tre donne per il futuro

«La classe, efficacemente guidata dal CdC, ha lavorato in maniera accurata e pienamente rispondente alle richieste del bando; la scheda didattica è chiara, esauriente, dettagliata; tutte le attività sono coerenti con il progetto e rispettose della lingua di genere.
Assai efficace la differenziazione, grazie ai tre ritratti realizzati con materiali riciclati, allo studio di tre diverse biografie inserite nel video, ai supporti cartacei e all’idea di una mostra permanente all’interno dell’Istituto.
La scelta di intitolazione è perfettamente adeguata nella tipologia (osservatorio per bird-watching) al personaggio prescelto, Eva Mameli Calvino, esperta botanica sarda, e risulta correttamente accompagnata da istanza ben documentata e mail di invio».
Con questa esauriente motivazione, è stato assegnato il primo premio per la sezione A-Calendaria. Il contributo delle donne all’Europa al progetto didattico pervenuto al IX Concorso Sulle vie della parità da parte del Liceo “Leon Battista Alberti” di Cagliari. 
Il lavoro scolastico, Tre donne per il futuro, della classe V AL dell’indirizzo linguistico, con la docente Silvia Conti, ha realizzato questo bellissimo video: Donne per il futuro, utilizzando come luoghi e tempi, oltre l’aula scolastica e tanto lavoro autonomo a casa, anche il giardino della scuola (per le riunioni con altri gruppi classe), altri spazi comuni delle due sedi succursali (nel periodo di permanenza delle classi in ciascuna sede), la classe virtuale comune dedicata al progetto e classi virtuali delle singole discipline (Google classroom su piattaforma G-suite della scuola), canali social autogestiti e sopralluoghi per la selezione dell’area da intitolare.

Tre donne per il futuro

Le attività, come leggiamo nella descrizione dell’esperienza inviata dalla docente, hanno visto il coinvolgimento dell’intero CdC, che ha lavorato sugli obiettivi dell’Agenda 2030, con particolare ma non esclusiva attenzione all’ob. 5, che ha costituito il cardine della programmazione dell’insegnamento annuale dell’Educazione civica. Per favorire la diretta sperimentazione di buone pratiche di cittadinanza attiva, il percorso di Educazione civica annuale è stato integrato con un percorso Pcto dal titolo Incontri “sulle vie della parità”, ideato appositamente in relazione al concorso. Tutta la classe è stata coinvolta in ogni aspetto del progetto, seppur con una divisione di ruoli legati alle diverse azioni necessarie al conseguimento del risultato finale.
L’aspetto forse più caratteristico dell’esperienza è stato concepire la produzione dei materiali per la partecipazione al concorso come la base per organizzare una piccola mostra didattica interna alla scuola, da allestire al termine dell’esperienza. Per questo motivo, invece che convergere su un unico prodotto, le e gli studenti hanno lavorato lungo più direttrici: prodotto artistico-creativo in materiale riciclato, video e altri prodotti digitali per accompagnare la fruizione delle opere realizzate e favorire una maggiore divulgazione delle conoscenze.
Entro i termini previsti dal concorso la classe ha realizzato Tre donne per il futuro:

  • tre ritratti a tempera su tela del diametro di 40 cm (Eva Mameli Calvino, Mary Papanicolaou e Marie Curie; un quarto su Eleonora d’Arborea è in corso di realizzazione solo per la mostra). Le tele sono costituite da decorazioni in materiali riciclati (ad es. un centrino da tavola usato come pizzo per rifinire il vestito, calze bucate per realizzarne le maniche e un brillantino di un orecchino rotto per una collana). Sullo sfondo è inserito il contesto che richiama le principali attività per le quali ricordare la donna ritratta. Sul retro delle tele è, invece, presente una sintetica biografia contenente alcune citazioni delle/sulle donne protagoniste del ritratto.
  • un video, che nella piccola mostra sarà fruibile autonomamente dagli interessati e dalle interessate o al termine della visita condotta con la guida degli e delle studenti della classe;
  • materiale divulgativo: una copia in carta riciclata della biografia completa delle donne di cui si è voluta promuovere una maggiore conoscenza e un e-book destinato all’infanzia su una delle figure scelte
Eva Mameli Calvino

Tra le varie realizzazioni, tramite votazione democratica, è stato infine scelto il video basato sulle tele in materiale riciclato come prodotto unico da presentare per il concorso, in modo da rispettare i vincoli del bando.
L’attività, nata con alcune difficoltà e come sfida del Consiglio di classe, è riuscita nelle fasi intermedie e finali a coinvolgere gli e le studenti in modo attivo, riuscendo anche a raggiungere risultati al di sopra delle aspettative.
La scelta delle figure su cui focalizzare l’attenzione è stata affidata in parte agli e alle studenti e in parte al CdC, che ha predisposto azioni didattiche specifiche interdisciplinari o all’interno delle singole discipline sugli itinerari biografici e le esperienze di donne solo in parte coincidenti con le protagoniste dei prodotti finali.

Queste ultime sono state, infatti, scelte dalla classe: scorrendo le copie di Calendaria 2020/21 e 2021/22, distribuite alla classe, al termine di attività di gruppo e analisi individuali, ogni persona ha proposto una rosa di nomi su cui si è effettuata in seguito un’ulteriore selezione tramite votazione.
Si è poi lavorato all’approfondimento biografico e alla definizione di più proposte per la partecipazione al concorso, presentate da piccoli gruppi di lavoro costituiti sulla base della convergenza di interessi e delle attitudini di ciascuno/a. Tramite lavori di gruppo, affiancamento tra pari (con momenti di tutoraggio e occasioni di confronto interclasse), lezioni dialogate e attività svolte a casa e a scuola con la supervisione della docente referente, si sono predisposte le bozze di prodotto finale e predisposta l’istanza.

Marie Curie

La proposta di intitolazione, quindi, è stata per Eva Mameli Calvino, inerente il Capanno di osservazione degli uccelli e strada limitrofa nell’area Ovest del Parco regionale Molentargius-Saline (territorio del Comune di Cagliari).
Così la classe ha motivato la richiesta, in una lettera rivolta alle Istituzioni cittadine: «La figura di Eva Mameli (1886-1978) è rilevante, oltre che per i suoi studi sulla flora sarda, anche per il suo impegno verso la tutela degli uccelli.
Conservarne la memoria è, inoltre, per la Sardegna ancora più importante in quanto nacque nell’Isola e fu tra le prime donne a insegnare all’Università di Cagliari, dove diresse per qualche anno l’Orto botanico (per un maggior dettaglio rinviamo alla breve nota biografica in allegato).

Per tutti questi motivi riteniamo che l’intitolazione a Eva Mameli di questi luoghi del Parco possa contribuire a ricordare, in un luogo certamente consono, l’esempio di questa donna di scienza sarda, studiosa di botanica attenta alla divulgazione scientifica e alla preservazione degli ecosistemi. Grazie a questa azione, Eva Mameli Calvino potrà così essere conosciuta da chi visita il Parco per la sua attività scientifica e il suo pionieristico impegno per la tutela dell’ambiente.
Per favorire il raggiungimento di questi obiettivi, l’intitolazione potrebbe essere accompagnata da una breve nota e da un pannello illustrativo che ci offriamo di redigere. Cogliamo l’occasione per proporre ulteriori azioni di valorizzazione, tramite la toponomastica delle aree del parco, dell’azione di altre figure della storia delle scienze della natura e della protezione dell’ambiente sarde, con attenzione all’importante contributo dato dalle donne».

Mary Papanicolaou

L’obiettivo principale conseguito è stata la sensibilizzazione della classe a un approccio più partecipato e consapevole nella promozione della parità di genere. Al termine del percorso è rilevabile una maggiore conoscenza degli ostacoli che le donne hanno dovuto storicamente affrontare per affermarsi all’interno della società e di quelli che ancora oggi si frappongono al raggiungimento della parità. Nel complesso, le e gli studenti sono capaci di maggiore slancio intellettuale ed emotivo rispetto all’approfondimento di temi legati al divario di genere e al suo superamento e di un approccio più maturo all’analisi degli obiettivi dell’Agenda 2030.

Questi obiettivi sono particolarmente importanti se si considera che una delle motivazioni alla base della realizzazione dell’attività nell’Istituto era il disinteresse emerso attraverso rilevazioni informali verso azioni didattiche connesse in modo diretto o indiretto all’approfondimento dei processi di emancipazione femminile, delle discriminazioni e della violenza di genere. Paradossalmente, la maggiore attenzione rispetto al passato da parte delle istituzioni e dei media, ha favorito, in alcuni gruppi classe, la disaffezione verso queste tematiche, considerate come mera imposizione scolastica.

Nella quinta classe coinvolta nel progetto, in particolare, era marcata l’indifferenza e la resistenza a lavorare sull’obiettivo 5 dell’Agenda 2030 sia nello specifico che in raccordo con gli altri obiettivi. All’avvio dell’attività risultava, inoltre, per la maggior parte della classe non rilevante, ai fini della lotta alla discriminazione di genere, promuovere la conoscenza dell’attività di donne del passato e dare loro visibilità attraverso la toponomastica.
Per le docenti più direttamente impegnate nella progettazione e conduzione delle attività è stato sorprendente vedere la metamorfosi di una classe che già nel passato anno scolastico aveva manifestato insofferenza verso tematiche legate alla storia delle donne, che non aveva motivazione intrinseca nella fase iniziale del progetto e che invece è stata capace, maturando, di portarlo a compimento con determinazione, nonostante gli ostacoli dovuti all’impatto che la pandemia ha avuto sullo svolgimento delle lezioni nei mesi di gennaio e febbraio.
La classe ha potuto, inoltre, rafforzare la capacità di lavorare in gruppo, sviluppare una maggiore attitudine alla mediazione e alla gestione dei conflitti, e ad assumere decisioni in modo democratico. Infine, la sperimentazione di azioni di orientamento alla comunicazione con altre istituzioni, sfociate nella presentazione dell’istanza motivata di intitolazione, ha permesso ulteriormente di rafforzare gli strumenti per l’esercizio della cittadinanza attiva.

Dal punto di vista dei contenuti didattici, il concorso ha permesso di raggiungere l’obiettivo di una progettazione interdisciplinare attenta a fornire una visione più completa e complessa dei fenomeni storico-sociali dell’Età contemporanea.
L’approccio biografico all’indagine dei processi storici, sociali, artistico-letterari ha permesso di maturare una visione a tutto tondo dei fenomeni studiati e ha favorito l’acquisizione, da parte delle e degli studenti, di una maggiore consapevolezza dei tratti comuni della vita delle donne nella nascente società di massa, delle peculiarità di alcuni contesti nazionali e, infine, dell’unicità della singola esperienza di vita.
Le difficoltà incontrate dalle donne nell’accesso al mondo del lavoro, il loro ruolo primario nella ricerca scientifica perlopiù pubblicamente misconosciuto, i pregiudizi contro cui hanno dovuto combattere o a cui hanno dovuto adattarsi, il raffronto con gli eventi storici globali dell’epoca in cui hanno vissuto, come le guerre mondiali, sono aspetti a cui si è potuta restituire una profondità e una vitalità in grado di coinvolgere maggiormente tutta la classe.
L’attività ha, inoltre, favorito lo sviluppo di strumenti culturali per l’analisi del presente, facendo attenzione ai necessari distinguo con il recente passato.

***

Articolo di Danila Baldo

Laureata in filosofia teoretica e perfezionata in epistemologia, tiene corsi di aggiornamento per docenti, in particolare sui temi delle politiche di genere. È referente provinciale per Lodi e vicepresidente dell’associazione Toponomastica femminile. Collabora con Se non ora quando? SNOQ Lodi e con IFE Iniziativa femminista europea. È stata Consigliera di Parità provinciale dal 2001 al 2009 e docente di filosofia e scienze umane fino al settembre 2020.

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