La cucina vegana. Couscous ai pomodori, olive e capperi 

La cucina mediterranea, lo sappiamo, è una delle preferite per la nostra salute, sicuramente grazie al limitato uso di prodotti di origine animale, soprattutto grassi. 

Ecco una ricetta preparata con ingredienti che usiamo quasi ogni giorno, e che è naturalmente vegana. 

Il couscous, specialità marocchina e di tutto il Nord Africa, è un ottimo sostituto della nostra tradizionale pasta, non fosse altro per il fatto che è buono con qualunque condimento. In più, si prepara davvero molto velocemente, almeno nella versione precotta che troviamo in commercio, davvero ottima. 

Il connubio con sapori tipicamente italiani come il pomodoro, le olive e i capperi, ne fanno un piatto facilmente apprezzabile anche dai palati più tradizionalisti, e lo rendono perfetto anche per i bambini, che gustano la presenza saporita delle verdure e i colori allegri del piatto. E vogliamo ricordare che è anche un piatto molto economico? 

Questa ricetta si prepara, dall’inizio alla fine, in non più di mezz’ora, il che la rende adatta anche per le giornate in cui gli impegni lavorativi, e fuori casa, ci costringono a preparazioni gastronomiche veloci

Gli ingredienti per quattro persone sono

  • 20 pomodorini (più o meno) ben maturi 
  • 1 cucchiaio colmo di olive taggiasche (o quelle che preferite) denocciolate 
  • 1 cucchiaio raso di capperi 
  • 1 spicchio d’aglio 
  • 300 grammi di couscous precotto 
  • 350 grammi (circa) di acqua 
  • sale 
  • 4–5 cucchiai di buon olio extra vergine di oliva 

Lavate i pomodorini, tagliateli a metà, metteteli in una pentola capiente con 3 cucchiai d’olio e lo spicchio d’aglio.  

Accendete il fuoco e, appena tutto comincia a prendere calore, salate, abbassate la fiamma al minimo, coprite e lasciate cuocere finché i pomodori appariranno quasi sfatti. 

A questo punto aggiungete le olive e i capperi (se questi sono sotto sale, sciacquateli prima), rimescolate per amalgamare e insaporire, spegnete, eliminate lo spicchio d’aglio e coprite per tenere in caldo. 

A parte, preparate il couscous: versate la semola in una ciotola, portate a bollire l’acqua con un pizzico di sale, versate l’acqua bollente sulla semola, unite un paio di cucchiai d’olio e coprite con un piatto. 

Dopo due o tre minuti controllate il couscous: l’acqua sarà stata completamente assorbita. Sgranate i chicchi con una forchetta e versateli nel condimento. 

Servite immediatamente il vostro profumato couscous dai sapori mediterranei. 

Questo piatto si conserva per un paio di giorni in frigorifero, anche se consiglio di prepararne la giusta quantità perché tende a perdere un po’ di fragranza. 

Si tratta di una ricetta perfetta tutto l’anno. Ora la gustiamo calda, ma in estate possiamo proporla tiepida, ed è altrettanto gradevole. 

Il couscous nasce, esattamente come la nostra pasta, dall’esigenza di conservare nel tempo i cereali: l’essicazione ne garantiva e ne garantisce una lunga durata. 

Pellegrino Artusi lo nomina, nel suo ricettario, alla fine del 1800, ma non nasconde la grande laboriosità del piatto: evidentemente non poteva contare sulla versione precotta che troviamo oggi. 

In Sicilia, dove la contaminazione araba è forte anche in cucina, il couscous entra nella tradizione all’inizio del 1900, e l’omonima festa a San Vito lo Capo, dove è proposto con il pesce (non vegano!) è ormai una tradizione nota in tutto il Paese. 

Attenzione! Il couscous contiene glutine, non è adatto a chi ha intolleranza al glutine o, a maggior ragione, a chi è celiaco. 

***

Articolo di Paola Bortolani

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Ex dirigente commerciale, poi libera professionista contabile e amministrativa, ha svolto attività di volontariato culturale. Ha lavorato  in una agenzia di comunicazione, occupandosi di aziende del settore food & beverage. Appassionata di cucina sostenibile, ha scritto articoli e svolto ricerche per testi diversi. Nel 2013 ha aperto il blog Primononsprecare.com, e ha pubblicato l’e-book Il gusto di non sprecare (Indies g&a).

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