Salento. Donne sul filo di un racconto

Come fare per non fermarsi a percorsi turistici già ben consolidati e sperimentati, ma che possono essere innovati, integrati e portare a prospettive diverse e anche più affascinanti? È quello che ha voluto fare, seguendo pensieri e intenzioni che da anni si volgevano all’interesse per il mondo femminile, Floriana Maci, referente dell’Apulia Slow&Motions by MaMo Service di Campi Salentina in provincia di Lecce, una agenzia di viaggi altamente specializzata per offrire tour con guide innamorate della propria terra. È lei l’ideatrice di itinerari di genere, rientranti in un progetto di promozione turistica della Regione Puglia, Pugliapromozioni, in collaborazione con i Caroli Hotels, a cui ha dato nome Donne sul filo di un racconto, a cui abbiamo partecipato anche noi dell’associazione Toponomastica femminile, come redazione di Vitamine vaganti. Andiamo a conoscere meglio la sua attività professionale e il suo sguardo femminile sul mondo.

Possiamo iniziare la nostra conversazione chiedendoti come è nato il titolo che hai dato a questo specifico tour?
Intrecciare storie è da tempo la mia passione e i fili rendono bene l’idea delle relazioni con il territorio e con chi ci circonda. Credo nella leggenda dell’Akai Ito, un filo rosso che unisce le vite di tutti noi e nello stesso modo penso che le storie di tutti nel passato e nel presente siano tra loro comunicanti.

Qual è stato il tuo percorso personale che ti ha portata a occuparti di turismo in modo professionistico?
Al termine del mio percorso universitario presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli, che ha visto la mia specializzazione in Lingua e letteratura Giapponese, ho pensato di proporre la cultura italiana e in particolare il Sud Italia ai viaggiatori giapponesi. Ho così intrapreso dei percorsi mirati nel settore del Turismo e ho cominciato a rileggere il territorio evidenziandone peculiarità spesso nascoste e ideando via via percorsi su tutto il territorio pugliese che raccontano la storia, le tradizioni, la moda, l’artigianato, l’enogastronomia. Penso a Invito a palazzo. Le donne, i Cavalier, l’arme e gli amori, percorso di scoperta del centro storico di Gallipoli attraverso i Palazzi e le leggende; Ti racconto la mia città, percorsi animati nel centro storico di Campi Salentina; e ancora tour come Tessitura di parole e note, Passeggiate con Eros, Terraqua: minicrociera nel porto di Brindisi e altri.

Avevi già sperimentato in passato itinerari di genere o questo è del tutto innovativo?
Un piccolo esperimento era stato Con occhi di donna, una visita guidata teatralizzata sulle figure femminili della storia di Campi Salentina. Figure del passato come la baronessa Giulia Paladini, la principessa Cecilia Minutolo Capece con le sue rime, e ancora le donne del popolo spesso custodi di tradizioni, fino ad arrivare alle figure allegoriche legate alla Terra e all’Acqua.

Ci sono molte donne che svolgono la tua stessa attività a livelli dirigenziali oppure sono una minoranza che fatica ad avere voce?
Il Turismo è un settore che presenta una larga partecipazione femminile, anche se spesso i posti dirigenziali sono lasciati agli uomini, come se si pensasse che impegnarsi nel turismo possa contrastare il ruolo della donna all’interno della famiglia, come madre e moglie.
Per fortuna non vivo e non ho vissuto questa situazione, anzi mio marito, nonché socio, ha sempre appoggiato le mie folli idee. Spesso e volentieri sono stata affiancata da altre valenti donne con il loro estro creativo: Claudia, Simona, Annamaria e tante altre. A volte avere passione in quello che si fa aiuta a superare le montagne e a ottenere il giusto rispetto.

Tu sei anche guida turistica, ci vuoi raccontare di un tour, nei tuoi territori che conosci bene, e che ricordi con particolare piacere, perché ha fatto scoprire anche a te cose nuove?
Ogni tour fatto in un giorno particolare della nostra vita fa scoprire tratti prima sconosciuti. Ogni strada, ogni monumento racconta al viaggiatore o viaggiatrice una storia diversa per il particolare momento in cui ci troviamo. Anche io, da guida turistica, non riesco mai a ripetermi e continuo a scoprire cammin facendo. Ne sono una prova proprio i percorsi Con occhi di donna: rileggere il territorio seppur già conosciuto avendo occhi nuovi, di donna appunto.

Se tu potessi incontrare le massime autorità regionali e provinciali in tema di turismo, che cosa chiederesti?
Vorrei sottoporre numerose questioni, a partire dal fatto che non ci sia una giusta tutela delle creazioni di ingegno per proseguire con immaginare enti statali e parastatali con la presenza di più donne. Perché è vero, sarò di parte, ma spesso le migliori idee creative partono proprio da menti femminili e poi vengono presentate come lavoro di gruppo.

Che cosa consiglieresti alle giovani che volessero intraprendere la tua carriera?

Non avere mai paura delle proprie scelte, credere in tutto quello che si fa e amare il territorio che si sceglie di promuovere. Solo così si potranno ottenere nel tempo ottimi risultati. E poi, soprattutto se c’è passione, affrontare tutto con una marcia in più: il sorriso.

Salutiamo Floriana Maci, complimentandoci per l’entusiasmo e la competenza che mette nel suo lavoro e augurandoci di poterla di nuovo incontrare per altre arricchenti avventure.

In copertina. Floriana Maci. Foto di Danila Baldo.

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Articolo di:

Danila Baldo

Laureata in filosofia teoretica e perfezionata in epistemologia, tiene corsi di aggiornamento per docenti, in particolare sui temi delle politiche di genere. È referente provinciale per Lodi e vicepresidente dell’associazione Toponomastica femminile. Collabora con con Se non ora quando? SNOQ Lodi e con IFE Iniziativa femminista europea. È stata Consigliera di Parità provinciale dal 2001 al 2009 e docente di filosofia e scienze umane fino al settembre 2020.

Emma de Pasquale

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Emma de Pasquale è nata a Roma nel 1997. Laureata magistrale in Italianistica, è attualmente giornalista pubblicista. Mangia il mondo con occhi curiosi e ama raccontare. Da sempre crede profondamente nel potere della narrazione di restituire fiato alle tante voci soffocate dalla storia.

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