Carissime lettrici e carissimi lettori,
spegniamo insieme la prima candelina di Vitaminevaganti.com! La nostra rivista nasceva un anno fa, precisamente il 16 marzo, con tutte le carte a posto: un’autorizzazione del Tribunale di Roma (che la escludeva dal rango di semplice blog) e una redazione collaudata. Un percorso, il nostro, lungo ad oggi 53 settimane, nelle quali ci avete fatto compagnia, avete in molte e molti scritto per noi e siete diventate e diventati sempre più numerose/i.
Ma la festa oggi è doppia! Dopo appena un anno diamo vita a una seconda creatura, a un’altra figlia: una rivista, un inserto in piena regola, con un nome bello, con un indice di positività per i ragazzi e le ragazze a cui soprattutto è rivolto.
Nasce Vitamineperleggere. Avrà una cadenza mensile e durerà per quindici puntate. Ve ne accorgerete, perché, come oggi, Vitaminevaganti.com si vestirà di blu a indicare la presenza in quel numero dei dodici articoli: undici più un breve editoriale di presentazione del numero corrente, che solo oggi non c’è perché sarò io ad avere l’onore di presentarvela.
Vitamineperleggere è stata generata dalla partecipazione a un bando della Regione Lazio per l’editoria. Nel bando, dal quale siamo uscite/i vincitori, erano indicate le linee guida su cui si doveva basare la pubblicazione: “Vitamineperleggere è la sezione operativa di Vitaminevaganti, nata nell’ambito di Vitamine digitali – progetto realizzato con il finanziamento della Regione Lazio – Direzione Regionale per lo Sviluppo Economico, Attività Produttive, Lazio Creativo”. Questa citata è la spiegazione che troverete appena aperta la tendina intitolata con il nome del nuovo inserto e che così continua: “dodici articoli che riguarderanno la formazione sul campo, nelle scuole, da parte delle nostre formatrici, coinvolgendo anche gli studenti e le studentesse a scrivere in prima persona, divenendo parte attiva e centrale dell’apprendimento, capaci di sviluppare autonomia e responsabilità. Vitamineperleggere approfondirà le tematiche legate all’informazione e alla sua manipolazione per mezzo delle fake news o alla sua distorsione attraverso le cattive lenti del razzismo, del sessismo, dell’omotransfobia e dei tanti pregiudizi e stereotipi che ci impediscono di aprici al mondo, ed essere anche nel nostro piccolo come Le Giuste di cui una serie approfondirà la vita”.
Sarà dunque un’interessante appendice della nostra rivista, con dodici articoli scritti da esperte e esperti, ma anche, come avete già letto, da ragazze e ragazzi che vanno a scuola e vogliono indicare a noi le loro impressioni, le loro fantasie, le passioni fatte di scrittura. Lo faranno in Iuvenilia, la parte dell’inserto espressamente dedicata agli scritti “giovani”, delle nostre e dei nostri studenti. Come i due racconti qui pubblicati, nati come un’Opera aperta Echiana, prendendo il là dall’incipit dei racconti partecipanti al prestigioso premio torinese intitolato a Italo Calvino.
Spigolando ancora in questo numero, alla sua prima apparizione oggi, troviamo già tutti gli ingredienti di quella che sarà questa parte della rivista e come è stata voluta dal bando, in una ideale e metaforica cucina ben fornita ed arredata.
Si parla oggi di bullismo e di cyberbullismo che di solito non si eguagliano, non si sovrappongono esattamente. Anzi, come viene spiegato, sono per un verso in opposizione, in quanto l’uno approfitta della vicinanza di colei o colui che rende sua vittima, mentre l’altro si fa forte della lontananza e dell’anonimato rispetto alla persona designata. Nella scuola, invece, tra i ragazzi e le ragazze, i due aspetti del bullismo coesistono e chi lo esercita molto spesso attacca i/le coetanee in due ambienti diversi, sia in quello scolastico che in quello privato.
Proprio seguendo le linee guida del bando regionale pubblichiamo un interessante quanto attualissimo articolo sulla ludopatia, una vera e propria patologia, e aggiungerei dipendenza, che interessa moltissimo i giovani e le giovani, soprattutto per lo stretto legame con i frequentatissimi giochi alle slot machine e al computer. Ho personalmente conosciuto un ragazzo cinese, studente di grandissima qualità, arrivato al Politecnico di Torino una decina di anni fa e ammalatosi fortemente di dipendenza da gioco on line, tanto da non riuscire più a mangiare e dormire a sufficienza. Lo salvò una telefonata dalla segreteria universitaria che, registrando la sua totale improvvisa assenza in facoltà, lo richiamò al mondo reale e lo indirizzò così a cure psicoterapeutiche.
Parliamo di minoranze (Olympe De Gouges), di inclusione, raccontiamo di Salwa Yafa, che ci dice di tutta la sua frammentazione interna per essere esule cittadina, impossibilitata a rimanere nella sua terra per un conflitto che sembra non finire mai.
Parliamo perciò ancora, in questo neonato numero del nostro inserto, di odio. Quello conosciuto da sempre, ma ultimamente parzialmente abbandonato per dar posto a questa incertezza che ci accomuna, prima dell’apertura di questa collettiva guerra al virus che ci ha indicato tutta la nostra debolezza, tutta la nostra fragilità. Ma non dimentichiamo quell’odio distruttivo che ha alzato i muri, ha respinto i bisogni, ha ucciso. Allora la professoressa Priulla ci scrive ancora una volta, perché mai basta la forza del ricordo per far cessare il fenomeno. Sono altissimi i numeri delle donne uccise da chi amore non ha mai saputo dare e sono ancora troppe le donne, di tutte le professioni, insultate soprattutto per il loro essere donne.
Ritorniamo alla gentilezza. Impariamo la bella usanza dei saluti che un tempo era di norma nei piccoli centri (e speriamo ancora adesso). Forse questo triste periodo ci porterà in regalo tutto ciò, dopo la sofferenza e la solitudine dell’isolamento. Ci donerà, come in un compensato cambio, qualcosa di buono che avevamo perso o non avevamo mai avuto. Ci farà capire la nostra fragilità e il bisogno che abbiamo di rispettare il prossimo nostro come noi stessi modulando la nostra implorazione laica sulla umanissima preghiera.
Troverete un interessante articolo su quello che stiamo vivendo in questo periodo, che conferma le parole dello psicanalista Raffaele Morelli sulla scoperta della nostra paura a trovarci da sole/i e a tu per tu con noi stessi, senza nessun intermediario, sul bisogno di evitare l’ansia per non uccidere le sostanze chimiche (esiste l’ormone dell’ansia) che nel cervello favoriscono la nostra difesa contro la malattia.
Probabilmente stiamo imparando a rispettare di più la natura, anche quella che fa parte della nostra aria cittadina, che ci dicono stia diventando più pulita. Ciò è dovuto alla nostra “assenza”, alla mancanza di quella eccessiva pressione ed esposizione, alle produzioni malefiche dei nostri mezzi di spostamento, alla nostra voglia di consumo e non di uso di ciò di cui abbiamo davvero bisogno.
Ritorniamo con questo spirito nuovo a festeggiare la vita, festeggiamo la felicità per la quale (il 20 marzo) è stata dedicata una giornata mondiale e le dedichiamo un articolo. Approfittiamo di questo tempo dello stare a casa per continuare a studiare, cominciando dallo spunto dell’articolo che dettagliatamente ci spiega la storia della Loggia P2 scoperta proprio in questi giorni qualche decennio fa.
Approfittiamo del tempo che una volta pensavamo perso e ritroviamo i padri, ai quali per il giorno di san Giuseppe dedichiamo un articolo. E i padri con le madri riscoprano le figlie e i figli, i loro pensieri, le loro paure che forse insegneranno altre cose alle nostre.
Prendiamo come spunto nominale il titolo della nostra rivista che ora spegne la sua prima candelina. Assumiamo Vitamine e seminiamo mine vaganti perché ci sia la vivacità della cultura!
Un doppio brindisi, dunque, da festeggiare insieme, per Vitaminevaganti.com e per Vitamineperleggere. In alto i calici e…
buona lettura a tutte e a tutti.
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Editoriale di Giusi Sammartino
Laureata in Lingua e letteratura russa, ha insegnato nei licei romani. Collabora con Synergasia onlus, per interpretariato e mediazione linguistica. Come giornalista ha scritto su La Repubblica e su Il Messaggero. Ha scritto L’interpretazione del dolore. Storie di rifugiati e di interpreti; Siamo qui. Storie e successi di donne migranti e curato il numero monografico di “Affari Sociali Internazionali” su I nuovi scenari socio-linguistici in Italia.
Carissima Giusi, complimenti per il tuo lavoro e la nuova creatura “Vitamineperleggere”.
Come scrivi, in alto i calici!!
Un abbraccio. Stefano
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Grazie Stefano davvero un grande piacere ricevere i tuoi auguri. Sono contenta che ti piacciano le mie parole. Conto sulla tua e vostra amicizia. Speriamo di rincontrarci presto !
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